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n. 197/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro in lieve aumento questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) passa di mano a 2.023,72 dollari pari a 59,58 euro al grammo.

L’anno che sta arrivando… – Il quadro economico internazionale per l’anno che verrà offre squarci di sereno tra nubi tuttora dense di incertezze. Di barlumi di ottimismo potrebbe beneficiare, tra gli altri, l’Italia: è reduce a sorpresa da un miglioramento dell’outlook da parte dell’agenzia Moody’s, da negativo a stabile. La schiarita, ha indicato l’agenzia, riflette “una stabilizzazione delle prospettive sulla forza economica del Paese, la salute del suo settore bancario e le dinamiche del debito governativo”.
Ma venerdì 15 dicembre la Banca d’Italia ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2024: 0,6% dal precedente 0,8%, mentre sempre per Bankitalia l’Inflazione nei prossimi tre anni vedrà una crescita sotto il 2%, livello obiettivo della BCE. Per l’intera Unione Europea la marcia potrebbe attestarsi tra lo 0,8% e lo 0,9 per cento.

Stop a cibi e doni proprio alla vigilia? – Grande distribuzione, ristorazione, commercio, alberghi: per il 22 dicembre, alla vigilia delle festività natalizie, si preannuncia uno stop che coinvolge fino a 5 milioni di lavoratori che chiedono il rinnovo del contratto collettivo, scaduto dal 2019. Una vertenza complicata dal fatto che ognuna delle controparti datoriali sigla il proprio contratto: “In tutto i contratti sono dodici – spiega Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil – quattro del terziario, e gli altri riconducibili a ristorazione e turismo. Ma si può dire che le controparti facciano cartello: si rifiutano di applicare l’indice Ipca, che è sempre il riferimento quando si parla di rinnovi. E quindi se applicandolo si arriverebbe a 300 euro mensili di aumento, ce ne offrono circa la metà, o anche meno. E ci chiedono pesanti contropartite sulla parte normativa, mettendo in discussione istituti consolidati come la quattordicesima o gli scatti di anzianità”. Accuse che Confcommercio respinge: “Noi ci siamo sempre detti disponibili a riconoscere l’Ipca – afferma Donatella Prampolini, vicepresidente Confcommercioma visto che per il 2022 è intervenuto per la parte economica l’accordo ponte, l’indice va considerato a partire dal 2023, fino a quando sarà poi vigente il nuovo contratto. Quanto alla parte normativa, è normale quando ci si siede a un tavolo per i rinnovi rivedere anche quella”. (Tratto dall’articolo di Rosaria AmatoCommercio, la protesta sotto l’albero sciopero per il contratto prima di Natale” pubblicato su La Repubblica del 17 dicembre)

Regali all’insegna di qualità e risparmio: nei negozi fisici, sul web e…nei mercatini – Andiamo con ordine. Secondo Confcommercio nel 2023 verranno investiti 8 miliardi di euro per i doni con una spesa media per ogni italiano di 186 euro. Si tratta di una stima in ripresa, quella del Natale di quest’anno, dopo i 7,1 miliardi del 2022. A diminuire però, sempre secondo Confcommercio, è proprio l’emozione.
Cala insomma la voglia di fare i regali, ai minimi degli ultimi 15 anni: solo il 40,1% la considera una spesa piacevole toccando il livello più basso dal 2009 quando la percentuale era del 48,1%. Una flessione significativa era già stata registrata nel 2011, al 45,8%, nell’anno della crisi del debito sovrano in Europa e dell’austerity del governo Monti. La propensione alla “regalo-mania” era poi tornata a salire fino a un picco del 52,5% nel 2015. Poi il declino fino a oggi.
Per quello che riguarda la competizione tra negozi fisici e web, spunta un inedito vincitore: i tradizionali mercatini. Mercatini a parte, dopo la sbornia di acquisti sul web che ha caratterizzato gli ultimi anni a causa delle misure restrittive per la pandemia e della necessità di evitare i luoghi più affollati, il Natale 2023 sancisce la ripresa degli acquisti nei luoghi tradizionali dello shopping. In calo invece l’e-commerce, che dal 41,9% si attesta al 40,6%.
Secondo Francesco Fioresepartner e managing director dell’ufficio di Milano di Simon-Kucher – il mantra degli acquisti per quest’anno sembra essere “qualità e risparmio”. “La vera novità del Natale è che le persone hanno modificato il periodo dello shopping, che va visto in una logica temporale allargata, anticipando il momento dei regali alle occasioni più diffuse di risparmio come il Black friday e il Cyber monday, questo nei negozi fisici ma anche nella rete Internet”. Dall’osservatorio Simon Kucher relativo al ponte dell’Immacolata, invece, si è notato un grande affollamento nei negozi ma acquisti più freddi. Non solo. «Il consumatore – spiega Fiorese – è più attento alla qualità della merce e quindi anche al tipo di sconti, se un tempo si prendeva al volo l’occasione di comprare un profumo e avere in omaggio una crema, o acquistare un jeans e avere insieme una sciarpa, ora si sceglie con più cura il singolo oggetto. Quindi benvenuto lo sconto, ma solo se il prodotto vale». Sulla staffetta tra on e offline, per Fiorese non ci saranno vincitori: “Con la pandemia ci siamo abituati a comprare online e questa è un’abitudine che resiste e non va considerato un mostro. Ma per gli italiani c’è un grande ritorno al piacere tradizionale di toccare le cose e sceglierne personalmente la qualità”. (Tratto dall’articolo di Irene Maria Scalise “Il piacere di scegliere il regalo nei negozi – Dopo la sbornia dell’e-commerce si torna agli acquisti “fisici”, in cerca di qualità e risparmio” pubblicato sull’allegato del La Repubblica Affari e Finanza di stamani).

n. 197/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Lunedì 18 Dicembre 2023 – S. Graziano

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