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n. 31/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Nulla di nuovo in materia di quotazioni del metallo giallo. Quotazione spot 60,35 euro al grammo pari a 2022,61 dollari l’oncia.

Rottamazione quater: istruzioni per l’uso – Per aderire alla rottamazione-quater delle cartelle esattoriali ci sarà tempo fino al 15 marzo. Chi non ha versato le prime due rate potrà rimettersi in regola ed evitare di decadere dai vantaggi offerti dalla sanatoria dei vecchi debiti con il Fisco. È una delle principali novità del decreto Milleproroghe approvato ieri alla Camera con il voto di fiducia, il provvedimento passa ora al Senato. Viene riaperta, dunque, la rottamazione fiscale, per dare una nuova chance ai contribuenti che non sono riusciti a saldare in tempo, entro dicembre, le rate della sanatoria. La modifica stabilisce che il contribuente non decade dalla definizione agevolata se “effettua l’integrale pagamento di tali rate entro il 15 marzo 2024”. Alla nuova scadenza, si precisa, si applica anche il termine di tolleranza di 5 giorni previsto dalla norma. Del “pacchetto fiscale” fa parte anche un’altra norma, l’allargamento del ravvedimento operoso speciale anche ai redditi del 2022. La misura permette di chiudere le pendenze con il Fisco pagando sanzioni ridotte a un diciottesimo. Viene pertanto richiesto il versamento di quanto dovuto o in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024, o attraverso quattro rate di pari importo (a partire da fine marzo) con scadenze al 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre 2024. In questo caso scatteranno interessi annui del 2 per cento.

Non basta dire “diamante” – Si susseguono sul territorio gli appuntamenti tesi a dibattere sul tema del momento – diamante naturale vs diamante sintetico – portando alla ribalta la necessità di una corretta terminologia da utilizzare nel rapporto, in un’ottica di trasparenza,  con il mercato in generale e con la clientela in particolare. In tal senso ci viene in aiuto l’introduzione nel corpus normativo nazionale, nel 2021, della norma UNI 11828:2021 “Diamante sintetico – Terminologia, classificazione, caratteristiche e metodi di prova”, elaborata dal Gruppo di Lavoro “Gemme e metalli preziosi” della Commissione tecnica “Commercio”, a cui Federpreziosi partecipa.
Un diamante sintetico, si legge, è costituito da carbonio cristallizzato nel sistema cubico; ha essenzialmente la stessa composizione chimica, la struttura cristallina e le stesse proprietà fisiche (incluse quelle ottiche) di un diamante naturale. Ma una differenza c’è: è stato “costruito” in laboratorio.
Il documento in questione stabilisce la terminologia da utilizzare, le caratteristiche qualitative, la strumentazione e i procedimenti da adottare per la classificazione del diamante sintetico tagliato, in inglese, laboratory-grown diamond e laboratory-created diamond. Si evidenzia, inoltre,  che nel caso in cui in alcune lingue non esista alcuna traduzione diretta accettabile per i termini inglesi come in quella italiana, si dovrebbe utilizzare solamente la traduzione di “synthetic diamond” (diamante sintetico). Infine, la norma in questione non ammette – e pertanto non sono utilizzabili – le  abbreviazioni in lingua  inglesi “lab grown”, “lab created”, “lab diamond” o “syn diamond“.
CIBJO-The World Jewellery Confederation, a cui Federpreziosi aderisce,  nelle The Laboratory-Grown Diamond Guidelines sottolinea che in ambito internazionale il termine “laboratory-grown diamond” è da preferirsi, sottolineando come le terminologie “diamante coltivato in laboratorio”, “diamante creato in laboratorio” e “diamante sintetico” sono sinonimi. I termini “laboratory-grown diamond,” “laboratory-created diamond” e “synthetic diamond” non devono essere abbreviati in “synth. diamond”, “lab-grown diamond” or “lab-created diamond”. Prezioso per saperne di più, l’opuscolo “Alla scoperta del diamante tra naturale e sintetico” a cura della Commissione Diamante di Federpreziosi. Scaricabile al link https://www.federpreziosi.it/wp-content/uploads/2021/03/Il-Dimante.pdf

Da oggi a Bari un ciclo di incontri formativi specialistici – Cosa significa “valorizzare un contesto associativo”? La parola “valorizzare” significa aumentare di valore (economico, culturale, sociale, etico…) e quando si parla più specificatamente di “valorizzare un settore” si intende l’insieme di tutte quelle azioni volte a riqualificare ed evidenziare le caratteristiche materiali e immateriali delle attività facenti capo ad essa, ma anche identificarne e rafforzarne l’immagine, trasmettendo e diffondendo la cultura di prodotto che lo caratterizza. Prendendo spunto da queste considerazioni inizia domani a Bari il ciclo di 6 appuntamenti formativi sui temi di maggior interesse per il comparto orafo organizzati da Confcommercio Bari-Bat e Cat Confcommercio Bari in collaborazione con Assooro e Federpreziosi Confcommercio. Rossella Aquilino, Presidente Assooro Federpreziosi Confcommercio Bari-BAT, afferma che, malgrado il settore orafo/gioielliero della Provincia di Bari e BAT sia altamente qualificato ed attento ai cambiamenti in atto nel mercato, sollecitare sempre la categoria a non rimanere ancorata alle pratiche tradizionali e di cavalcare positivamente il cambiamento proprio in un mercato in costante evoluzione, permetterà di mantenere il successo a lungo termine. Per saperne di più clicca qui

n. 31/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 20 Febbraio 2024 – S. Eleuterio

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