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n. 48/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Riforma fiscale in Parlamento – La riforma fiscale compie il suo primo passo. Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge delega di 22 articoli e che ora sarà trasmessa in Parlamento. Per scrivere i decreti attuativi il Governo, una volta approvato il testo dalle Camere, avrà 24 mesi a disposizione. Ma il primo “modulo” sarà il taglio delle aliquote Irpef dalle attuali quattro a tre che saranno introdotte dal prossimo anno.
Per le imprese la delega introduce una tassazione con doppia aliquota. L’Ires, oggi al 24 per cento, potrà scendere fino al 15 per cento per quelle imprese che in un biennio assumono o fanno investimenti «qualificati». Per le piccole e medie imprese viene introdotto il «concordato preventivo biennale»: ai fini delle imposte si paga quanto pattuito per due anni e in questo modo ci si mette al riparo dai controlli successivi. Per le imprese di maggiori dimensioni, invece, si prevede il potenziamento della «cooperative compliance», puntando a favorire l’adempimento spontaneo attraverso l’azione di tutoraggio e dialogo con l’amministrazione.

La BCE mantiene le promesse – Su base mensile, a febbraio l’inflazione è cresciuta di due decimi di punto e del 9,1% su base annua contro il 10% del mese precedente. Un rallentamento, segnala l’Istat, legato soprattutto al calo dei beni energetici regolamentati e non regolamentati mentre restano tensioni sui listini dei beni alimentari.
Nel frattempo, ieri la Banca Centrale Europea ha mantenuto la promessa di un aumento dei tassi di mezzo punto. Il costo del denaro è salito al 3,5% e la presidente Christine Lagarde lo ha motivato ribadendo che «l’inflazione resterà troppo alta per troppo tempo». Ma il destino ancora incerto di Credit Suisse e dei possibili contagi europei della nuova crisi finanziaria americana ha ispirato ieri un’enorme cautela sulla traiettoria futura. Nel frattempo, dati alla mano, i prestiti alle imprese voleranno oltre il 4%, col rischio di congelare gli investimenti e far rallentare l’economia nel suo complesso. Il tasso sui nuovi finanziamenti era già salito a febbraio al 3,9% dall’1,1% che si registrava a inizio 2022. Le scelte dell’Eurotower impiegano dai sei ai dodici mesi per calare sull’economia reale ma, giunti alla sesta stretta, i loro effetti si vedono.

Siamo nel 1958 e il sintetico era agli albori… – Sfogliando le pagine di una rivista orafa di allora, frutto del lavoro degli orafi capitolini – l’Araldo Orafo – abbiamo scoperto che “Dopo che la General Electric aveva annunciato di aver perfezionato nei suoi laboratori il processo di fabbricazione dei diamanti sintetici, si apprende ora che uno scienziato svizzero, il dott. Leandro Tomarkin, ed un chimico portoricano, il sig. Mario Villela, dopo un lungo periodo di cinque anni di esperimenti a Spring Valley (New York) hanno ottenuto uguali risultati. La loro società, la Vitron Research Corporation, è infatti in possesso di un brevetto per la fabbricazione di diamanti sintetici e sino ad ora sono stati i prodotti solamente diamanti di 1/100 o 3/100 di carato ad un costo rilevantissimo. La Società spera però di poter vendere i suoi piccoli diamanti sintetici, entro i prossimi due anni, al prezzo di mille lire al carato. (Gli esperti diamantari sono molto scettici al riguardo!). Come curiosità tecnica, citeremo che per la produzione occorre una pressa idraulica capace di esercitare una pressione di 122.500 Kg. su ogni 6 cmq. ad una temperatura di 6000° C.”. A distanza di quasi 70 anni sorridiamo, ma quanto è cambiato da allora?

Alla scoperta di Dante Alighieri “orologiaio” – Le tante descrizioni astronomiche, quell’insistenza sui movimenti e la posizione del sole e della luna, i frequenti suggerimenti sulla disposizione spaziale dei personaggi in una scena, molti dei quali condannati a un movimento continuo, per non parlare delle similitudini che ricorrono con il funzionamento degli orologi meccanici. Dopo anni di ricerche ecco svelato l’ultimo segreto di Dante: come, cioè, si calcola il tempo della Divina Commedia. A rivelarcelo è lo studioso Gioachino Chiarini che nel suo ultimo libro ancora inedito spiega come è riuscito a decifrare gli indizi che il Sommo Poeta ha disseminato nella Commedia e che mostrano come il suo pellegrinaggio ultramondano sia scandito da orari precisi. È lui stesso a raccontarci, per esempio, che Dante stabilì come le visite ai dannati dovessero essere di circa due ore per ciascuna diversa pena sino a metà Cantica, di un’ora e mezza nella restante metà. Ma soprattutto che il viaggio comincia alle ore 6 del primo giorno, quando Dante esce dalla selva oscura e «la vetta del Colle che fronteggia l’uscita è stata appena raggiunta dai raggi del sole nascente».
Sono le 18 invece quando Dante e Virgilio entrano nella Città dolente. E un ruolo capitale hanno le congiunture astronomiche, cui Virgilio fa spesso ricorso per indurre Dante a non ritardare i tempi di permanenza in ogni singolo Cerchio o Girone.
Una curiosità: Dante scrive che i beati della ruota celeste girano come un orologio, perché ai suoi tempi (e ancora per più di un secolo dopo di lui) gli orologi avevano i quadranti che ruotavano su sé stessi, mentre un indice esterno, fisso, segnava l’ora. E sembra derivare proprio da qui la definizione di “sfere” con cui talvolta si indicano ancora oggi le lancette.

n. 48/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 17 Marzo 2023 – S. Patrizio

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