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48/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

L’oro si prende una pausa – Prima decisa battuta d’arresto per l’oro dopo gli otto rialzi consecutivi messi a segno da fine febbraio: i mercati aprono a 63,74 euro al grammo. Proprio in virtù dell’ampiezza del recente allungo, la correzione di stamane  appare del tutto fisiologica e non introduce particolari elementi di preoccupazione, anche se un eventuale ritorno sotto 2.150 dollari potrebbe amplificare lo spazio di discesa in misura più evidente. (Tratto dall’articolo di Alberto MicheliOro: prima battuta d’arresto del mese” pubblicato su Milano Finanza oggi in edicola)

Nuovo stop per i diamanti russi – Dal 1° gennaio è attivo il divieto per l’acquisto, l’importazione e il trasferimento di diamanti e gioielli che  contengono diamanti di provenienza russa, mentre dal 1° marzo è scattata una limitazione per i preziosi pari o superiori a 1,0 carati e dal 1° settembre per quelli pari e superiori a 0,5 o 0,1 carati lavorati in paesi terzi. L’Agenzia delle dogane e dei Monopoli ha pubblicato il calendario dei nuovi divieti e le indicazioni per la dichiarazione. L’avviso di ADM si riferisce al regolamento UE 2023/2878 che definisce le misure restrittive. In tale documento, lo ricordiamo,  si legge “la decisione PESC-Politica Europea di Sicurezza 2023/2874 vieta l’importazione, l’acquisto o il trasferimento diretti o indiretti di diamanti dalla Russia. Tale divieto si applica ai diamanti di origine russa, esportati, che transitano e ai diamanti trasformati in un paese terzo”. Il divieto si applica dal 1° gennaio con l’introduzione graduale, dal 1° marzo fino al 1° settembre, del divieto di importazione indiretta dei diamanti russi trasformati in un Paese terzo; prima per le pietre di peso pari o superiore a 1,0 carati, poi per quelli di peso pari e superiori a 0,5 o 0,1 carati.

Il mondo dei minerali dà spettacolo – Dal 15 al 17 marzo, Bologna Mineral Show, giunta alla sua 54° edizione. “Non solo un evento legato al collezionismo di gemme o minerali – sottolinea Maurizio Varoli, l’organizzatore generale – l’elemento culturale è centrale. Il nostro scopo è far sì che i visitatori possano apprendere nuove conoscenze, volgere gli occhi su diverse realtà, conoscere questo meraviglioso mondo”. Sono attesi diecimila visitatori e oltre duecentoquaranta espositori provenienti da tutta Italia. Un contributo importante è arrivato dall’Università La Sapienza di Roma e da quella di Milano. In questa edizione saranno presenti anche le collezioni provenienti da alcuni tra i musei più famosi d’Italia, come i meteoriti del Must di Roma (Museo Universitario di Scienze della Terra), gli esemplari di galena e sfalerite del Museo di Mineralogia dell’Università di Pisa, o ancora le gemme del Museo delle Scienze di Trento.

Contante, addio! – L’esaurimento degli effetti dell’emergenza pandemica non ha impattato sui pagamenti digitali, che continuano a correre in Italia come nel resto del mondo. Consumatori ed esercenti sono sempre più conquistati dai benefici derivanti dall’utilizzo delle carte per gli acquisti online e nei negozi fisici, mentre anche l’utilizzo degli smartphone per le transazioni sta vivendo una crescita esponenziale. Sono strumenti entrati ormai nelle abitudini quotidiane ovunque, tanto da poter essere considerati “il presente” dei pagamenti elettronici. Guardando al futuro, però, l’introduzione di tecnologie innovative, schemi inediti e nuove valute come l’euro digitale, lasciano intravedere un’evoluzione verso transazioni basate su modelli alternativi alle carte, sempre più all’insegna dell’invisibilità e della fluidità. È questa l’indicazione che viene dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. I numeri dell’Osservatorio fotografano una corsa dei pagamenti digitali che rallenta ma prosegue a doppia cifra: +12% a 444 miliardi di euro, pari al 40% del totale dei consumi, con un’incidenza ormai prossima a quella del contante, che scende di un punto al 44%, avvicinando sempre più il momento del tanto atteso sorpasso. All’interno di questa somma, crescono più della media i pagamenti contactless, in aumento del 25% a 240 miliardi, e quelli basati su conto (+20%), anche se per una cifra ancora residuale pari a 8 miliardi. Ma è indubbio che negli ultimi anni i metodi alternativi di pagamento siano quelli più dinamici, anche se “il successo di queste soluzioni dipenderà dalla diffusione, dalla user experience e dai costi associati a nuovi protocolli e nuovi schemi di pagamento, come la Payment Initiation o gli Sct Instant, che permettono di scambiare denaro in pochi secondi al costo di un normale bonifico e avere quindi i fondi immediatamente disponibili sul conto corrente”. Parallelamente, per quanto riguarda l’accettazione dei pagamenti, cominciano a prendere piede le soluzioni di Software Pos, che puntano a sostituire il Pos fisico con una app che permette ai merchant di completare il pagamento semplicemente utilizzando uno smartphone o un tablet dotati di antenna Nfc. A determinare un cambio di passo in questo senso è l’arrivo del Tap to Pay di Apple per ricevere la transazione direttamente su smartphone. Ma in Italia già numerosi acquirer e operatori del mondo dei sistemi cassa hanno iniziato a distribuire agli esercenti questo tipo di prodotti, anche in affiancamento ai dispositivi Pos fisici già installati. (Tratto dall’articolo di Pierangelo Soldavini Pagamenti digitali a 444 miliardi di euro, la quota sale al 40% pubblicato su Il Sole 24 Ore oggi in edicola)

48/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Giovedì 14 Marzo 2024 – S. Matilde

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