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n. 100/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

In leggero calo le quotazioni dell’oro. Stamane sui mercati la quotazione spot del metallo giallo è pari a 58,09 euro al grammo pari a 1951,035 dollari l’oncia.

Spunti da esperienze ‘sul campo’ – Da molti anni Federpreziosi si avvale, per i temi legati alla comunicazione, della “preziosa” collaborazione di Studio EffeErre di Milano. Ci lega, al di là del rapporto professionale, un rapporto di grande stima e di amicizia con Annalisa Fontana e Gloria Belloni. Anche negli Appunti giornalieri c’è il loro zampino.
Ebbene, a più riprese avete avuto modo di ascoltare gli interventi di Gloria, in occasione di webinar e di incontri in presenza, sempre puntuali, frutto di una attenta analisi di quanto accade “intorno e dentro il settore”. Ultimo in ordine di tempo il talk ad Oroarezzo dall’emblematico titolo “Il nostro cliente…fino a che punto lo conosciamo?”. Proprio Gloria, periodicamente sul sito web aziendale e parallelamente sul profilo FB, pubblica nella sezione Blog alcuni, a giudizio di chi scrive, interessanti approfondimenti sulle attività digital e non solo, in ambito dell’attività dello Studio. Nei giorni scorsi è entrata nel dettaglio di una questione che sempre più spesso le gioiellerie si trovano ad affrontare, ovvero la gestione delle linee guida fornite dai marchi (di orologi e gioielli, ma soprattutto orologi) in tema di presenza digitale. L’articolo, afferma Gloria nell’introduzione, si riferisce solo all’aspetto digital perché tutto quanto riguarda l’immagine del brand nel punto vendita (espositori, corner dedicati, cartellonistica, pubblicità su media cartacei… ) è argomento ben noto che i gioiellieri già gestiscono da tempo, in base a precisi accordi commerciali. Tra i vari temi affrontati nel tempo ha dedicato più volte spazio alla gestione di siti web e social per attività di piccole dimensioni. Perdetevi nelle sue sempre piacevoli analisi collegandovi al blog di Studio EffeErre. Vi assicuriamo ne vale la pena.

“Ma tu che bisogno hai dell’orologio?” – In un proliferare di “speciali” che oramai – ci sentiamo di evidenziarlo con il termine ‘fortunatamente’ – tutti i quotidiani dedicano all’orologio, ha destato in noi attenzione l’editoriale di Paolo Gobbi “Leggere l’ora al polso è veloce e ecologico” nello speciale in edicola stamane con Il Messaggero, che, seppure rivolto al pubblico, ai fruitori dei segnatempo, riassume a nostro parere in modo egregio lo stato dell’arte di quello che per molti è un oggetto del desiderio.
Ma tu che bisogno hai dell’orologio? Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase?
Quante volte, mentre indossavamo il nostro piccolo dinosauro meccanico al polso, siamo stati quasi scherniti perché non ci eravamo piegati alla lettura dell’ora sullo smartphone, sul computer, sul cruscotto dell’auto, persino sul frigorifero oppure sul telecomando dell’aria condizionata? In realtà, a dispetto della massificazione dell’informazione oraria, il tradizionale orologio da polso mantiene ancora oggi un’inarrivabile funzionalità nell’immediatezza nell’utilizzo. Ma non è tutto. In un momento dove “green” sembra essere diventata la parola d’ordine per qualsivoglia oggetto venga costruito, l’orologio meccanico si presenta “da sempre” come lo strumento ecologico per eccellenza: non utilizza batterie, in quanto l’energia viene fornita dal movimento del polso oppure da una carica manuale; ha una durata pressoché eterna e può essere riparato infinite volte. Se a questo aggiungiamo il fatto che anche il ciclo produttivo sta diventando sempre più ecologico, spesso ad impatto zero, ci accorgiamo che per l’ambiente le lancette tradizionali sono la scelta più saggia.
Se invece lo guardiamo per il suo valore intrinseco, messa da parte la vena di follia che aveva trasformato negli ultimi anni una cerchia ristretta di modelli blasonati in dei puri oggetti da speculazione, non possiamo fare a meno di evidenziare come la quotazione economica dei segnatempo subisca meno di altri beni “mobili” l’inclemenza del passare degli anni.
L’importante è saper scegliere, stabilire con oculatezza cosa ci aspettiamo dal nostro futuro orologio, quanto siamo disposti a spendere per esso. Non servono cifre a cinque o sei zeri, l’importante è valutare originalità, qualità all’interno del segmento di appartenenza, serietà del produttore. Una volta seguite queste semplici raccomandazioni, non rimane che giocare nello scegliere e nell’indossare quello che più ci piace, che rispetta la nostra indole, che ci racconta. A chi ci chiederà che bisogno abbiamo di indossarlo, potremo serenamente rispondere: “Perché mi piace”.

Bulgari docet – Da gennaio a giugno sono stati cento gli allievi formati alla Bulgari Jewellery Academy, l’accademia interna di Bulgari, fondata nel 2017 a Valenza insieme alla manifattura. Quattro mesi full-time, nel corso dei quali i Maestri gioiellieri sono a disposizione degli studenti per trasmettere loro le competenze, facendo leva sulla condivisione delle conoscenze e sulla valorizzazione del talento.
Proseguendo con l’intento di formare nuove generazioni, nel mese di luglio sono attesi altri cinquanta dipendenti, tra cui alcuni rifugiati provenienti da varie parti del mondo. L’opportunità di inserimento lavorativo nell’Academy concorre al progetto di ampliamento della Manifattura Bulgari che, con un nuovo spazio di 17.500 metri quadri al 100% sostenibile, ospiterà 650 nuovi orafi entro il 2028.

n. 100/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Mercoledì 14 Giugno 2023 – S. Eliseo profeta

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