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n. 102/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Poco mosso l’oro stamane sui principali mercati. Quotato a 1.960,77 dollari l’oncia pari a 57, 65 euro al grammo.

Tassi, la BCE non si ferma – La Banca Centrale europea ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%, quello sui depositi al 3,50%, e quello sui prestiti marginali al 4,25%. Lo comunica l’Istituto centrale di Francoforte. La BCE ribadisce poi che “il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione torni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria”. “È probabile che continueremo con i rialzi dei tassi a luglio: non siamo ancora arrivati a destinazione abbiamo ancora strada da fare”. Lo afferma la presidente Christine Lagarde.

Confcommercio: diversi gli elementi di criticità – Il secondo trimestre evidenzia “spiccati segnali di rallentamento dell’attività”. Le criticità che investono alcune grandi economie europee e le difficoltà nel riportare l’inflazione su valori più prossimi agli obiettivi di politica monetaria stanno inducendo una minore dinamicità dell’economia. Lo rileva Confcommercio aggiungendo che anche a giugno il Pil dovrebbe registrare, nel confronto con maggio, una diminuzione dello 0,1%. Su base annua questo andamento si tradurrebbe in una crescita dell’1,3%. Nel complesso del secondo trimestre si stima una crescita dello 0,2% in termini congiunturali, conseguenza della positiva eredità lasciata dal primo trimestre, e dell’1,1% nel confronto con lo stesso periodo del 2022. Il rallentamento della crescita è testimoniato dal progressivo rallentamento dell’attività industriale (quattro mesi consecutivi in riduzione congiunturale), dall’emergere di un’evoluzione meno favorevole della domanda per consumi e dal rallentamento nel recupero delle presenze turistiche, sia di italiani sia di stranieri (-2% circa rispetto al 2019nei primi quattro mesi del 2023).
Anche a giugno l’inflazione è attesa proseguire nel percorso di graduale rientro delle dinamiche. Per il mese in corso la nostra stima è di un aumento dello 0,4% congiunturale e di una variazione del 6,8% nel confronto annuo. L’attenuarsi di tensioni nelle fasi a monte e il, sia pur modesto, rallentamento nei tassi di crescita dell’inflazione di fondo, consolidano le attese di una parte finale del 2023 più favorevole, circostanza che potrebbe contribuire al rendere il percorso di recupero della domanda delle famiglie più agevole.
A maggio l’indicatore dei consumi Confcommercio ha evidenziato, inoltre, una riduzione dello 0,2% sullo stesso mese del 2022 confermando il trend negativo già emerso ad aprile. La stima è stata rivista al ribasso in conseguenza di una
dinamica, più sfavorevole del previsto, dell’indice delle vendite al dettaglio. La valutazione dell’ultimo mese è sintesi di un aumento della domanda per i servizi (+2,6%) e di una flessione di quella relativa ai beni (-1,2%). Il percorso di recupero della domanda comincia a mostrare segnali di difficoltà, con sensibili rallentamenti anche nelle dinamiche di quelle voci legate al tempo libero che avevano guidato la ripresa nell’ultimo biennio. Questa dinamica consolida i timori di un ritorno dei consumi in volume ai livelli del 2019 solo nel 2024. Traguardo che per alcune voci di spesa appare comunque complicato da raggiungere.

Quanto oro c’è nei caveau italiani? – Le riserve auree italiane ammontano a 2.452 tonnellate – delle quali 4,1 tonnellate sotto forma di moneta (si tratta di 871.713 pezzi di moneta, il c.d. “oro monetato”) e le rimanenti sotto forma di lingotti, dopo che nel 1999 sono state conferite alla BCE 141 tonnellate. La maggior parte dei lingotti è di tipo tradizionale a forma prismatica, ma diversi esemplari presentano la forma di parallelepipedo o mattone, di tipo americano, e di panetto di tipo inglese. Il peso dei singoli lingotti va da un minimo di 4,2 a un massimo di 19,7 kg, con un peso medio di poco superiore ai 12,5 kg. Il titolo medio dei lingotti, ossia la percentuale media di oro fino usata nella lega, è di 996,2 e in numerosi casi si ha un titolo di 999,99 millesimi.
Nella sede della Banca d’Italia in Via Nazionale 91 a Roma sono custodite 1.100 tonnellate di oro di proprietà dell’Istituto, comprendenti anche la totalità dell’oro “monetato”, insieme a una quota (100 tonnellate) delle riserve conferite alla BCE.
Dal punto di vista della localizzazione geografica, solo il 45% dell’oro di proprietà della Banca d’Italia è custodito nel nostro Paese. Il 43,29% è negli Stati Uniti ed il resto tra Regno Unito e Svizzera.
La scelta di dislocare all’estero poco più della metà del metallo, presso diverse Banche Centrali, deriva, oltre che da ragioni storiche legate ai luoghi in cui l’oro fu acquistato, anche da una strategia di diversificazione finalizzata a minimizzare i rischi. Inoltre, la localizzazione prescelta dalla Banca riflette la primaria importanza di tali piazze finanziarie per il mercato internazionale dell’oro.

Lombardia: arresti fra i “compro oro” – Dieci persone sono finite in carcere nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Milano su un caso di traffico di metalli preziosi, con propaggini in Svizzera e in Germania. Coinvolti alcuni “compro-oro” di Milano. Agli indagati vengono in particolare contestati 16 episodi di riciclaggio per 288 kg di oro e 97 kg d’argento, per un valore stimato in 15 milioni di euro. I metalli preziosi, secondo la tesi degli inquirenti, sarebbero di origine illecita.

n. 102/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Venerdì 16 Giugno 2023 – Sacro Cuore di Gesù

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