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n. 104/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro stabile sui mercati. Il metallo giallo con consegna immediata passa di mano a 1954,58 dollari l’oncia pari a 57,44 euro al grammo.

Concretezza ed opportunità – Intesi nell’accezione più positiva, sono questi i termini che meglio definiscono la prossima edizione di #vicenzaoro, ricompresi nel concept “The Jewellery Boutique Show”.
La manifestazione vicentina con l’edizione di settembre intende essere non solo punto di ritrovo per il business ma luogo privilegiato di incontro, dialogo e relazione, valori, nonché un osservatorio per aggiornarsi sulle ultime tendenze in fatto di stile e design, che oggi più che mai, si rivelano strategici e vitali per il mondo orafo gioielliero e, in particolar modo, per il dettaglio.
Sono tratti che già abbiamo avuto modo di apprezzare nelle edizioni passate, indicatori di un comparto e della sua community in continuo fermento.
Dall’allestimento dei padiglioni, alla varietà degli espositori, dai contenuti degli incontri formativi e informativi di cui Federpreziosi è sempre parte attiva, più che mai evidente emerge il principio “in fiera non posso mancare”; caratteristica fondante di un appuntamento B2B come Vicenzaoro, che rappresenta un tassello essenziale, un “business hub” per guardare al futuro prossimo con ancora maggiore ottimismo.
Noi, è ovvio, ci saremo, unitamente a tutti coloro che vorranno usufruire delle condizioni particolarmente vantaggiose messe a disposizione da IEG – ITALIAN EXHIBITION GROUP, organizzatore della manifestazione, e FEDERPREZIOSI CONFCOMMERCIO per poter visitare da sabato 9 a lunedì 11 settembre i padiglioni con le molteplici proposte dei numerosissimi espositori numerosi che hanno già confermato la loro partecipazione.
Un’opportunità oramai consolidata nel tempo, che permette agli operatori associati di partecipare, usufruendo delle agevolazioni di viaggio e di pernottamento previste per i nostri Associati. Per maggiori info contattare segreteria Federpreziosi.

Casa Ascione, casa del corallo – Gli spazi del Museo Ascione di Napoli ospitano sino al 31 luglio la mostra antologica Giovanni Ascione. Curata dalla figlia Caterina Ascione, che ha firmato anche il catalogo, con il Patrocinio del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano/Delegazione Regionale della Campania, ricostruisce l’intera opera creativa di Giovanni Ascione a partire dai primi anni della sua formazione. Un’attenta ricerca di archivio ha permesso di reperire i numerosi schizzi, bozzetti e progetti, immagini di prodotti finiti, che dimostrano un percorso creativo precoce, articolato e fecondo dagli anni Trenta agli Ottanta del XX secolo.

Le Bussole puntano all’estate – Prosegue l’iniziativa editoriale de Le Bussole di Confcommercio. On line un nuovo ed interessante articolo di Cristina Pisani “GIUGNO: Estate, Viaggi e Vacanze”. Pur non diretto alle vetrine dei nostri esercizi, rappresenta una lettura da non lasciarsi sfuggire! Clicca qui

Gli arabi lo chiamavano ‘bocciolo di fiore’ – Ogni gioiello racconta una storia. E quella del cammeo è una favola scolpita. Come opere d’arte in miniatura sono a testimonianza del passare dei secoli e dei cambiamenti delle epoche che hanno attraversato. In questo viaggio nel tempo, il cammeo ha assunto diversi significati e valori. È stato, ad esempio un portafortuna per gli antichi egizi, che avevano l’abitudine di indossare degli scarabei incisi sulla ceramica e l’onice come scaramanzia. Per i romani, invece, a partire dal secondo secolo a.C. il cammeo aveva lo scopo di ritrarre i propri imperatori come fossero divinità classiche ed era anche il loro modo per celebrarli e rendere loro omaggio. Poco tempo dopo gli venne attribuito il ruolo di simbolo di status sociale e il cammeo fu protagonista dell’iconografia religiosa e dell’arte rinascimentale, fino a diventare un accessorio indossato dai nobili, a partire dai primi anni del diciannovesimo secolo. Fu grazie alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra che l’uso del cammeo si diffuse nel Nord Europa. La Regina, infatti, era solita regalare ai suoi ospiti una spilla o un pendente caratterizzati dalle minuziose incisioni dei cammei. Ma il merito di averlo reso parte del guardaroba della nobiltà europea va all’Imperatrice Giuseppina di Beauharnais che si fece ritrarre indossando una preziosa parure di gioielli cammeo rendendoli estremamente popolari e desiderati. (Tratto dall’articolo di Valentina Mariani “La storia del cammeo, souvenir prediletti del Gran Tour” pubblicato su Harper’s Bazaar)

La gente non sa ciò che vuole – Alcuni dicono: “Date al cliente quello che vuole”. Non è la mia impostazione. Il nostro lavoro consiste nell’immaginare ciò che il cliente vorrà, prima ancora che lo faccia lui stesso. Se non sbaglio, una volta Henry Ford ha detto: “Se avessi chiesto ai clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce”. La gente non sa ciò che vuole, finché non glielo fai capire tu. Ecco perché non mi sono mai affidato alle ricerche di mercato. Il nostro compito è leggere le cose prima che vadano in pagina. Steve Jobs

n. 104/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 20 Giugno 2023 – S. Giovanni da Matera

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