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n. 111/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro in rialzo questa mattina: il metallo giallo con consegna immediata passa di mano a 1.926,98 dollari l’oncia pari a 56,80 euro al grammo.

Pil: chi più, chi meno – Così come durante la pandemia a soffrire maggiormente nella dinamica del Pil era stata la parte più produttiva del Paese, la ripresa post Covid si è sviluppata di più nel Centro-Nord, in particolare nel Nord-Est. Nel 2022, certifica l’Istat, il Pil è aumentato del 4,2% nel Nord-Est, trainato da commercio, trasporti e telecomunicazioni, e del 4,1% nel Centro, quindi più della media nazionale del 3,7%. Stessa cosa per l’occupazione, cresciuta del 2,4% nel Nord-Est e dell’1,9% nel Centro, contro una media dell’1,7%. Nel Sud, invece, il Pil è salito del 3,5% e l’occupazione dell’1,2%. Meno dinamico anche il Nord-Ovest, col Pil al 3,1% e l’occupazione all’1,6%.

I contribuenti possono stare (relativamente) tranquilli – La probabilità di subire un controllo fiscale in Italia non supera il 4% e solo per alcuni settori, come le costruzioni, arriva a sfiorare il 6%. E le cose stanno migliorando: nel 2021, con il Covid, si parlava di una media del 2%. Questi sono i numeri resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate ed evidenziati dalla Corte dei conti nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2022, pubblicata lo scorso 28 giugno (si veda ItaliaOggi di ieri 3 giugno). Scendendo nel dettaglio dei calcoli, preso il numero di contribuenti a cui si applicano gli indici di affidabilità fiscale (2,7 milioni nel 2019) e rapportato al numero dei controlli sostanziali effettuati dall’amministrazione fiscale nel corso del 2022, ovvero 108.811, la probabilità teorica di essere assoggettati ad una verifica in media non tocca valori superiori al 4%, valore comunque doppio rispetto al 2% dell’anno prima. (Tratto dall’articolo di Giulia Mandolesi “Verifiche, rischio quasi nullo” pubblicato su ItaliaOggi del 1° luglio)

Non tutti aspettano l’ora… – Offerta di gran lunga inferiore alla domanda, liste di attesa che arrivano anche a due anni: la desiderabilità di un Rolex, di un Patek Philippe o di un Audemars Piguet, i più richiesti sul mercato, ha portato molti osservatori a ipotizzare che la scarsità fosse una strategia per aumentare l’aura di ogni segnatempo. Negli ultimi tempi, però, con il Covid prima e la guerra in Ucraina dopo, il rallentamento nella catena di fornitura ha inasprito la carenza di scorte e i ritardi nell’approvvigionamento. E ha esasperato la situazione. Nel The Deloitte Swiss Watch Industry Study 2022, indagine a 360 gradi realizzata intervistando 70 top manager e circa 6mila consumatori nel mondo, è emerso che il mercato è diviso in due: il 13% di marchi e rivenditori intervistati ritiene che questa scarsità attragga clienti in quanto aumenta il valore della potenziale rivendita, mentre una percentuale maggiore, il 57%, ha affermato che i clienti hanno deciso di rivolgersi a un altro marchio a causa dei tempi di attesa, posizione confermata dai consumatori. Una spaccatura verificata anche a livello dei consumatori: oltre la metà degli appassionati acquirenti (54%) sono disposti ad attendere un orologio di alta gamma in quanto vedono l’acquisto come un investimento a lungo termine. I trend sono come i fiumi carsici, scorrono sottoterra, poi emergono in superficie. (Tratto dall’articolo di Paola Jadeluca “Carenza di modelli, opportunità per il mercato” pubblicato su lo Speciale de Il Sole 24 Ore Kairos del 30 giugno)

De Beers e Botswana rinnovano i patti – l Botswana ha raggiunto un accordo dell’ultima ora con l’azienda di estrazione e commercializzazione di diamanti De Beers, dopo mesi di trattative tese che hanno visto il primo produttore del continente minacciare di tagliare i legami con la storica azienda. Il Governo del Botswana e Anglo-American PLC, il proprietario di maggioranza di De Beers, hanno raggiunto un “accordo di principio”, hanno dichiarato le due parti venerdì scorso 30 giugno.
È previsto un nuovo accordo di 10 anni per la vendita dei diamanti grezzi prodotti da Debswana – una joint venture di proprietà paritaria del Governo e di De Beers – e un’estensione di 25 anni delle sue licenze minerarie. Per De Beers la partnership con il Botswana è vitale, dato che l’estrazione nel paese rappresenta circa il 70% della sua fornitura di diamanti grezzi, pari a 24 milioni di carati lo scorso anno.
Ma il settore è fondamentale anche per l’economia della nazione, dato che l’estrazione di diamanti rappresenta un terzo del suo prodotto interno lordo. Un introito che ha fatto del Botswana la sesta nazione con maggiore ricchezza pro-capite dell’Africa.

Le lancette di lusso soffrono – Il prezzo degli orologi svizzeri di lusso nel mercato del resale è sceso dell’8% negli ultimi 24 mesi. Lo evidenzia il Bloomberg Subdial Watch Index realizzato con la collaborazione del retailer londinese Subdial, che tiene conto del valore dei 50 modelli di segnatempo più scambiati nel mercato. Dopo il picco registrato nel febbraio del 2022, a seguito del boom della domanda derivante da una maggiore liquidità nelle casse dei consumatori, il valore degli orologi di fascia alta starebbe per raggiungere il suo minimo e potrebbe scendere al di sotto dei valori di giugno 2021.
Nell’ultimo anno, secondo l’indice, i prezzi sono calati complessivamente del 19% e di circa l’1% nell’ultimo mese, a dimostrazione che il fenomeno perdura anche se a ritmo più contenuto rispetto ad agosto e settembre 2022.

n. 111/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 4 Luglio 2023 – S. Procopio

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