Home » appunti » n. 21/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

n. 21/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Previsioni PIL: è d’obbligo il condizionale – L’Ocse conferma le previsioni di crescita per l’Italia, con il Pil stimato in aumento dello 0,7% quest’anno e del’1,2% nel 2025, in linea con l’area euro (+0,6% quest’anno e +1,3% nel 2025). La sorpresa, piuttosto, riguarda l’inflazione che, secondo l’aggiornamento dell’Economic Outlook, dovrebbe scendere fino all’1,8% quest’anno, rispetto al 2,6% stimato lo scorso novembre, quindi sotto la media dell’euro-zona (indicata al 2,6%).

Pagare più tasse per pagare meno tasse – Un ulteriore taglio dell’Irpef dipenderà da quante tasse in più pagheranno lavoratori autonomi e piccole imprese con il concordato preventivo biennale. Lo ha spiegato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, presentando i risultati dell’Agenzia delle Entrate nel 2023. Entro la primavera dovrebbe concludersi l’attuazione della delega sulla riforma del Fisco. Con il concordato preventivo, che riguarda, tra le altre, 4,1 milioni di partite IVA il governo spera di recuperare gettito perché, “c’è un disallineamento — ha detto Leo — tra reddito dichiarato e reale”. Il Fisco, col concordato, farà una proposta di allineamento al contribuente, che entro il 15 ottobre potrà accettare. “Non ci sarà alcuna persecuzione verso i soggetti che non si allineeranno — ha aggiunto il viceministro — ma l’amministrazione vorrà capire perché non hanno accettato la proposta”.

È sufficiente avere una sfera di cristallo – Le quotazioni di oro e argento aumenteranno ulteriormente nel 2024 sulla scia delle aspettative al taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana. UBS lo sostiene in uno studio, il quale prevede che l’oro raggiungerà i 2.200 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. Si tratta dell’ennesima previsione, d’altronde sono sotto i nostri occhi le quotazioni giornaliere relative al metallo giallo che continuano a mantenersi sopra la quota di 2.000 dollari l’oncia, con la domanda di beni rifugio che resta elevata per via delle tensioni internazionali e per l’atteso rientro dei tassi d’interesse nel corso dell’anno. Nel 2023, stando ai dati di World Gold Council, che abbiamo esaminato qualche settimana fa, il prezzo dell’oro è stato, in media, pari a 1.940 dollari l’oncia, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, mentre la chiusura a 2.078 dollari ha segnato un nuovo record.  Se si considerano solo i mercati tradizionali, la domanda di oro è scesa del 5% rispetto a un 2022 che si era attestato su livelli già molto elevati. Nel quarto trimestre la domanda di oro è scesa del 12% anno su anno a 1.150 tonnellate, ma è risultata comunque in rialzo dell’8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Un altro possibile fattore di sostegno ai prezzi dell’oro anche nel 2024 potrebbe essere costituito, ancora una volta, dalla domanda delle banche centrali.

Federpreziosi Confcommercio al summit ministeri/imprese su cultura e creatività – “In materia di imprese culturali e creative è chiaro che trenta milioni nel prossimo decennio sono pochi. Si tratta però di un risultato storico e di un primo passo fondamentale da compiere, non più rimandabile. Intendiamo in ogni caso lavorare per aumentare la cifra, sin dopo la partenza”. Così Lucia Borgonzoni, sottosegretario del Ministero della Cultura, intervistata da Andrea Biondi su Il Sole 24 Ore in edicola stamane  a proposito del percorso riguardante le imprese culturali e creative che, a far leva sulla Legge per la valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy (legge 206/2023), partirà stamane alle 11.00 con una riunione di coordinamento con gli operatori del settore delle imprese culturali e creative a cui saranno presenti anche il Presidente di Federpreziosi Stefano Andreis ed il Direttore Steven Tranquilli. Il tutto, come detto, nella cornice della legge sul Made in Italy, entrata in vigore lo scorso 11 gennaio e che ha introdotto la definizione di “impresa culturale e creativa” e promosso misure e strumenti per lo sviluppo della filiera. Da qui, l’incontro di oggi – saranno presenti anche rappresentanti del ministero delle Imprese e del Made in Italy, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e a rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – con gli operatori delle imprese culturali e creative per fare emergere spunti utili nella fase di scrittura dei decreti, che trasformeranno le nuove misure introdotte dalla legge sul Made in Italy in un quadro normativo dettagliato. “In un Paese vocato alla cultura qual è il nostro, puntare sulle imprese culturali e creative – che conta 1,5 milioni di occupati e produce 95,6 miliardi di valore aggiunto nel nostro Paes, significa creare nuove e proficue occasioni di crescita dalla connessione tra cultura, economia e saper fare tipicamente italiano”, spiega ancora Borgonzoni.
La legge prevede poi che venga istituito un albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale, oltre ad un fondo annuale (tre milioni di euro l’anno fino al 2034) e al Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative.

n. 21/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 6 Febbraio 2024 – S. Paolo Miki

leggi anche

72/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prosegue sui mercati finanziari il fermento dell’oro, che supera i 2400 dollari l’oncia. Stamane in …

Powered by Rodolfo Bartucca