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n. 23/2024 |APPUNTI DEL GIORNO|

Oro sostanzialmente stabile in apertura dei mercati: il metallo giallo è quotato a 2029,63 dollari per oncia pari a 60,59 euro al g.

Gioiellerie e orologerie: i “piccoli” soffrono – Nel 2023 le vendite al dettaglio crescono del 2,8% in valore rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto alla componente dei beni alimentari. Flettono, invece, i volumi (-3,7%), con andamenti sostanzialmente analoghi per alimentari e non alimentari.  Lo comunica l’Istat, spiegando che a livello congiunturale tutti i trimestri del 2023 hanno registrato variazioni negative nel volume delle vendite, mentre i dati in valore, dopo la crescita del primo trimestre, non hanno subito variazioni di rilievo nel resto dell’anno.
L’aumento maggiore riguarda i prodotti di profumeria, cura della persona (+4,3%), mentre registrano il calo più consistente elettrodomestici, radio, tv e registratori (-4,1%). Rispetto a dicembre 2022, il valore delle vendite al dettaglio è in crescita per la grande distribuzione (+1,9%) e il commercio elettronico (+1,1%), mentre registrano una variazione negativa le vendite di gioiellerie e orologerie -0,7%,  imprese operanti su piccole superfici (-1,2%) e le vendite al di fuori dei negozi (-3,3%).

Partite IVA in prima pagina – Oggi su Il Sole 24 Ore. Un milione di partite IVA sotto i 15mila euro di reddito. Quasi il 37% della platea di autonomi, ditte, professionisti e piccole società sottoposti alle pagelle fiscali dichiara meno di 1.250 euro lordi al mese. E quasi un terzo (330mila) ha addirittura redditi negativi. A fornire queste cifre è stato Cristiano Cannarsa, amministratore delegato di Sogei, in audizione alla commissione bicamerale di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.

Pagamenti in euro in dieci secondi – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato ieri in via definitiva il testo che contiene le nuove regole della Sepa-Single Euro Payments Area, l’area unica dei pagamenti in euro, per garantire che i pagamenti in euro arrivino immediatamente nei conti bancari dei clienti e delle imprese in tutta l’UE, senza addebitare costi o oneri aggiuntivi. Nello specifico, un bonifico istantaneo dovrà essere processato, indipendentemente dal giorno o dall’ora, e il denaro arrivare sul conto del beneficiario entro 10 secondi, al pari della conferma di pagamento. 

Giovani orafi dove siete? – “L’oro aretino ha la febbre ma non è quella di Charlie Chaplin. Nel comparto guida dell’economia provinciale aretina, che fa di Arezzo la capitale europea dei gioielli, spunta una nube che potrebbe rapidamente diventare un temporale: la mancanza di personale specializzato, via via che gli anziani se ne vanno in pensione e non si trovano giovani per sostituirli. Il gap è già consistente adesso, ma è destinato a diventare una voragine nell’arco di due-cinque anni”. Esordisce con questa constatazione Salvatore Mannino sul Corriere della Sera on line con il suo articolo  Arezzo, la capitale europea dei gioielli senza orafi: in 5 anni ne mancheranno 2 mila”.Eppure, prosegue, il settore avrebbe motivi per guardare al futuro con moderato ottimismo: la congiuntura, dopo il boom post Covid, resta buona — nel 2023 una crescita nominale intorno al 12% dopo il 18 del 2022 —, il mercato dei Paesi arabi, il principale sbocco per le aziende aretine, resiste, almeno finora, alla crisi in Medio Oriente, gli Stati Uniti e la Turchia, secondo e terzo polo di compratori dell’oro aretino, continuano a tirare”. Giordana Giordini, presidente della Consulta Orafa, spera ancora che la soluzione arrivi dalla scuola: “Stiamo cercando di coordinarci con alcuni istituti di istruzione, come i professionali, i tecnici e i licei artistici, perché, anche grazie a stage nelle imprese, siano in grado di fornirci gli addetti necessari”.
E il tema della formazione è stato anche al centro del Summit del Gioiello che si è tenuto a dicembre. Marco Carniello, direttore di IEG-Italian Exhibition Group, parla di una “tendenza generale che investe anche le altri capitali dell’oro, come Vicenza”, ma ancora si dice fiducioso in un recupero. L’articolo di Mannino che si chiude con una domanda a cui, ovviamente, cercare una risposta: Ce la farà il più importante comparto dei gioielli a salvarsi dall’addio dei baby boomers? 

Fermento intorno ai gioiellieri italiani – I grandi gruppi internazionali continuano a corteggiare le aziende italiane del lusso. Sotto osservazione ora è entrata Vhernier, impresa italiana di pregio della gioielleria contemporanea, nata negli anni ‘80 a Valenza come laboratorio d’arte orafa ispirato alle forme di Umberto Boccioni e Brancusi, e un atelier in via Santo Spirito a Milano. La spinta alla crescita è arrivata nel 2001 quando Vhernier è stato acquisito dai fratelli Carlo, presidente, imprenditore visionario nel mondo del gioiello, e Maurizio Traglio, amministratore delegato dell’azienda con un fatturato di oltre 32 milioni. Oggi Vhernier ha piani ambiziosi “ma ha anche il potenziale per realizzarli. L’azienda potrebbe triplicare con un’organizzazione adeguatamente strutturata”, dice Maurizio Traglio. In passato è circolato il nome di Kering tra i potenziali gruppi interessati a entrare nel capitale di Vhernier, nome smentito dalla famiglia. Oggi ambienti finanziari indicano il nome di Richemont.

n. 23/2024 |APPUNTI DEL GIORNO| Giovedì 8 Febbraio 2024 – S. Girolamo Emiliani

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