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n.29/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

“Una nuova tragedia si è abbattuta sull’Europa, con violenza e non su un solo Paese ma sull’intera Europa, mettendo pericolo pace e libertà. E questo riguarda ciascuno di noi. Non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quello che i popoli dell’Europa hanno costruito. Non ci si è limitati a risollevarsi dalle guerre fratricide del passato ma è stato fatto un grande sforzo per realizzare un mondo di reciproco rispetto e collaborazione. Un mondo che non intende veder calpestati i principi della convivenza”. Lo ha affermato ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Norcia. Il nostro – ha aggiunto il capo dello Stato – è “un mondo che non intende veder calpestati i principi della convivenza”. Gli europei “non si piegano alla violenza della forza: oggi si tratta dell’Ucraina e domani non si sa di quali obiettivi. Gli italiani devono essere e lo saranno certamente intransigenti, determinati, uniti”.

Scenari – Un attacco all’Ucraina, assurdo, che cancella la vita reale di milioni di innocenti. Il suono delle sirene, la corsa e la vita nei sotterranei. L’esercito di Putin stringe sulla capitale con missili e uomini: battaglia decisiva per il controllo del Paese con scontri durissimi. L’occidente si compatta contro la Russia: in giornata il varo delle severissime sanzioni Ue in ambito creditizio e nuovo vertice NATO. Le misure adottate dal Regno Unito, uno tra i principali paesi ove il Cremlino ha interessi economici. La Cina sostiene il negoziato tra Mosca e Kiev. Le minacce, non velate, a Svezia e Finlandia finalizzate ad evitare l’adesione alla NATO, che intanto rafforza le truppe ad est. L’interrogativo accompagna, in queste incredibili ore i nostri pensieri quotidiani. Il calcolo delle conseguenze generate da un conflitto assurdo è la priorità per gli imprenditori e per le famiglie. Le troppe variabili legate al susseguirsi di avvenimenti in Ucraina possono essere così riassunte: il timore di ulteriori aumenti del costo dell’energia e la paura di vedere scomparire intere fette di export. A dirlo è il valore degli scambi commerciali tra Italia e Russia che nel 2021 hanno raggiunto i 21,7 miliardi di euro, in crescita del 34,4% rispetto all’anno precedente. Lo rileva un report della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo confermati peraltro dai dati dell’Agenzia ICE. Nell’ambito degli scambi commerciali tra Italia e Russia emerge che le importazioni nel 2021 sono state pari a 14 miliardi di euro, in crescita del 54,5% rispetto all’anno precedente, trainate dai rincari energetici, mentre le esportazioni italiane dirette in Russia hanno segnato un incremento tendenziale dell’8,8%, attestandosi a 7,7 miliardi di euro. L’export non era ancora ritornato sui livelli pre-pandemici del 2019, quando l’Italia aveva venduto alla Russia merci per 7,9 miliardi di euro.

Prima del 24 febbraio – Gli effetti dell’inflazione, prima dell’inizio del conflitto russo-ucraino impattano sui timori degli italiani più del Covid. Se negli ultimi 3 mesi il livello di preoccupazione per la salute è rimasto stabile, a conferma di come gli italiani siano oramai abituati a convivere con la pandemia, a gennaio è cresciuta invece sensibilmente la preoccupazione per la situazione economica familiare. L’Osservatorio mensile Findomestic nei dati diffusi il 24 febbraio, contemporaneamente all’inizio dell’aggressione russa in Ucraina fotografa le intenzioni d’acquisto degli italiani: cresciute mediamente del 18,4% nell’ultimo mese confermano l’andamento positivo rilevato anche a gennaio, sul quale incombe, tuttavia, la minaccia dell’aumento dei prezzi, percepiti in crescita dall’81% del campione (era il 73% un mese fa) e “molto in crescita” dal 49% (era il 32% a gennaio).
Anche l’Istat, nel report mensile diffuso ieri “Fiducia dei consumatori e delle imprese” elaborato in assenza del conflitto russo ucraino riflette in misura abbastanza puntuale le difficoltà dell’economia italiana, stimando una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 114,2 a 112,4, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese sale da 105,3 a 108,2.
Le famiglie, dunque, iniziano ad avvertire gli effetti degli aumenti dei prezzi, fenomeno che non reputano in rapido rientro, e questo fattore influirà negativamente sulle decisioni future di spesa. Sebbene permanga su livelli storicamente elevati, la fiducia dei consumatori è in riduzione quasi costante dallo scorso mese di ottobre. Le imprese, per contro, mostrano andamenti articolati, con segnali di sofferenza nel manifatturiero e nel commercio al dettaglio tradizionale. Tra gli operatori del turismo il clima di fiducia si mantiene stabile, ma a livelli molto bassi, a segnalare come gli imprenditori del settore non riescano ancora ad intravedere concrete possibilità di tornare ai fatturati e agli utili del 2019.

“In presenza” gli Incontri orafi – Mentre il Tarì di Marcianise apre il Centro domani domenica 27, la prima edizione 2022 di VicenzaOro (dal 17 al 21 marzo, a cui seguirà la seconda dall’8 al 12 settembre) vedrà, come già anticipato nei nostri Appunti nei giorni scorsi, il debutto di VO’ Clock Privé, spazio dedicato all’orologeria, che aprirà al pubblico il 19 e il 20 con circa 25 brand protagonisti (tra cui Eberhard & Co., Zenith, Girard-Perregaux, Locman, Corum, Wyler Vetta, Timex e Junghans) con le rispettive novità. In calendario anche appuntamenti con le maison stesse, talk, corsi e seminari di orologeria tenuti dalla FHH — Fondation de la Haute Horlogerie e dai tecnici della scuola Capac di Milano. Tutto in un contesto più simile a un foyer che a un tradizionale padiglione fieristico.

n.29/2022 APPUNTI DEL GIORNO| Sabato 26 Febbraio 2022 — S. Nestore

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