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n. 87/2023 |APPUNTI DEL GIORNO|

Oro sostanzialmente invariato rispetto alla giornata di ieri, in avvio di giornata: il contratto spot è trattato a 1.957,79 pari a 58,28 euro al grammo.

Stamane in diretta TV Confcommercio ricorda le vittime di mafia – Patrizia di Dio, Vicepresidente di Confcommercio incaricata per la Legalità e la Sicurezza, in una nota inviata ieri al sistema informa che nel “trentunesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia, si impone uno sforzo comune di rinnovato coraggio culturale per non disperdere o indebolire il legame tra nuove generazioni e la memoria attiva delle lotte alle mafie. A tal fine Confcommercio rinnova il suo impegno nella lotta alle mafie, confermando il sostegno alla Fondazione Falcone che, come ogni anno, ha in programma la giornata di commemorazione delle vittime di mafia, del giudice Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. L’evento sarà trasmesso in diretta su Rai Uno, stamane dalle ore 10.30 alle ore 12.00.

Diamond Facts: nuovo report per fare chiarezza – Il tempo necessario per formarsi 3 miliardi di anni contro due settimane. Nel 2022 valore delle vendite stimate in 552 miliardi di dollari contro 22. I numeri sono strumenti efficaci per raccontare le differenze fra diamanti naturali e diamanti di laboratorio. Differenze che nella narrativa dei due fronti evolvono spesso in scontro, con produttori di gemme naturali e di laboratorio che cercano di aggiudicarsi il primato di sostenibilità con numeri e dati. È quello che ha fatto di recente il Natural Diamond Council, associazione delle sei più importanti compagnie di estrazione di diamanti al mondo, da De Beers a Rio Tinto a Lucara, pubblicando il report “Diamond Facts”, circa 60 pagine ricche di dati e statistiche che vogliono non tanto dimostrare, ma informare sullo stato della sostenibilità dell’industria dei diamanti naturali, prendendo in esame aspetti come l’impatto sulla biodiversità, il consumo di acqua, la produzione di emissioni, le condizioni di lavoro nelle miniere.
Uno dei capitoli più interessanti è dedicato al calcolo delle emissioni di CO2 da parte dei due diversi metodi di produzione dei diamanti: dai calcoli di Sphera, emerge che per 1 carato di diamante naturale sono emessi circa 107 kg di anidride carbonica, a fronte dei 612 kg per la stessa quantità di diamante di laboratorio. Una cifra generata dalla quantità di energia necessaria per ricreare gli altissimi livelli di temperatura (oltre i 1.200 gradi) e pressione (circa 6-8 Gigapascal) che la natura impiega per produrre una gemma. Peraltro, nei due primi Paesi produttori di diamanti di laboratorio, Cina e India, l’energia deriva in grandissima parte da fonti fossili come il carbone. De Beers e Petra Diamonds stanno invece investendo in metodi per catturare la C02, per esempio imprigionandola nelle porosità della kimberlite, la roccia “madre” dei diamanti. De Beers ha anche investito circa 2 miliari di dollari in Kelp Blue, azienda che pianta in tutto il mondo foreste di alghe capaci di assorbire anidride carbonica. I membri del Natural Diamond Council hanno anche adottato delle roadmap per abbattere le loro emissioni. De Beers, ancora, ha l’obiettivo di raggiungere il livello zero entro il 2030 e Rio Tinto entro il 2050. L’industria afferma che il 99% dei rifiuti prodotti dall’attività estrattiva sono rocce e che l’84% dell’acqua utilizzata nei processi è riciclata. Oltre a quello con l’ambiente, anche il rapporto delle aziende con le persone è al centro del “Diamond Facts”, che sottolinea, per esempio, come nel mondo l’industria dei diamanti fornisca lavoro a circa 10 milioni di persone, per la quasi totalità nel loro Paese d’origine. Nel Botswana, per esempio, i diamanti rappresentano l’88% dell’export e l’industria estrattiva nel 2021 ha contribuito al 31% del Pil nazionale, secondo la Banca Mondiale. (Tratto dall’articolo ‘La difesa dei diamanti naturali: «Sono i più sostenibili»’ di Chiara Beghelli pubblicato sul rapporto Gioielli de Il Sole 24 Ore di martedì 16 maggio)

Gemme olfattiveNasalo è il linguaggio inventato dall’artista e scienziata norvegese, Sissel Tolaas, per descrivere i profumi con la stessa precisione dei colori. In questa tassonomia olfattiva, stish indica le pietre preziose, giish l’odore dei soldi. Si può estrarre l’essenza dell’oro o di un diamante? Si può tradurre la più resistente delle pietre in molecole volatili e odorose?
Sembrerebbero domande da alchimisti più che da orafi o profumieri degli anni Duemila, eppure non c’è maison di alta gioielleria che non abbia la sua linea di fragranze. (Introduzione all’articolo di Nicoletta Polla-Mattiot “Se la gioielleria diventa alta profumeria: le gemme olfattive” pubblicato sul rapporto Gioielli de Il Sole 24 Ore di martedì 16 maggio).

I preziosi italiani si “esibiscono” in Marocco – Oltre 200 gioielli della tradizione orafa italiana in mostra a Rabat, nel Museo della Parure dell’Oudayas, accanto a quella che forse è la collana di perle più antica del mondo, vera “punta di diamante” della collezione marocchina. ‘Diva! Italian Glamour in Fashion Jewellery’, questo il titolo dell’esposizione curata da Alba Cappellieri che dal 24 maggio al 23 luglio riunisce i temi fondamentali del saper fare italiano nel connubio tra tradizione e innovazione, storia e tecnologia.

La premier Giorgia Meloni ha convocato il 30 maggio a Palazzo Chigi sindacati e imprese per avviare una serie di tavoli ministeriali. I temi sono: riforme istituzionali, delega fiscale, inflazione, sicurezza sul lavoro, produttività, pensioni.

n. 87/2023 |APPUNTI DEL GIORNO| Martedì 23 Maggio 2023 – S. Desiderio

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