22 ottobre – Presentato il rapporto Confcommercio-Censis su clima di fiducia e aspettative di famiglie e imprese: nel 2015 il 25,6% ha aumentato la propria capacità di spesa e il 40% è ottimista per il futuro.
Per la prima volta, dall’inizio della crisi economica, la quota di famiglie italiane che nell’ultimo anno ha aumentato la propria capacità di spesa è superiore a quella delle famiglie che l’hanno invece ridotta (25,6% contro 21,3%). E’ il dato principale che emerge dall’Outlook Italia, il rapporto Confcommercio-Censis sul clima di fiducia e le aspettative di famiglie e imprese, presentato in conferenza stampa a Roma presso la sede nazionale della Confederazione. Un segnale di forte discontinuità rispetto al recente passato, se solo si considera che nel 2013 il 69,3% delle famiglie aveva dichiarato che la propria capacità di spesa si era ridotta. Ma anche un indizio di un cambio di umore, visto che la quota di famiglie che dichiara di aver aumentato i consumi è molto superiore a quella delle famiglie che hanno visto aumentare il reddito familiare (8%). Nel contempo continua però a crescere, raggiungendo quasi il 20% del totale, il numero di famiglie che non riesce a coprire tutte le spese con il proprio reddito. Una percentuale che tra le famiglie che definiscono “basso” il proprio livello socio-economico (il 21,2% delle famiglie italiane) sale addirittura al 37,3%.
Migliora il clima di fiducia delle famiglie per il futuro
Secondo l’indagine, le famiglie “ottimiste” sfiorano oggi il 40% del totale, circa il 10% in più rispetto a due anni fa. Quelle “pessimiste” scendono invece al 22,4% (erano circa il doppio due anni fa). Resta elevato il numero di quanti hanno difficoltà a sviluppare un orientamento preciso riguardo il futuro (37,8%) Anche le previsioni su redditi, consumi e risparmi confermano un clima generale che sembra virare in positivo: la quota di famiglie che ritiene di aumentare redditi e consumi è superiore a quella delle famiglie che pensano il contrario. Ad essere premiati saranno soprattutto gli acquisti dei beni maggiormente penalizzati durante la crisi, come auto, mobili, elettrodomestici. La grande maggioranza delle famiglie prevede comunque di attestarsi sui livelli di reddito, spesa e risparmi dell’anno precedente (rispettivamente il 79,1%, il 77,6% e 73,5%).
Consumo e strategie d’acquisto
La maggiore sobrietà e attenzione al superfluo sviluppatasi durante la crisi sembra perdurare: nell’ultimo anno ben il 71,4% delle famiglie ha infatti spostato gli acquisti verso le merci in promozione e il 46,9% ha fatto maggior ricorso agli hard-discount. Il 63% ha ridotto le spese per il tempo libero, il 49% ha cercato di risparmiare anche sulla spesa alimentare, il 20% ha aumentato il proprio interesse per la merce usata e il 41,1% ha cercato di ridurre l’utilizzo di auto e scooter. Secondo lo studio, una eventuale maggior disponibilità di risorse economiche modificherebbe le cose: se circa la metà del campione confermerebbe l’attuale stile di vita e consumo, circa un quarto modificherebbe invece i comportamenti d’acquisto e l’11,2% acquisterebbe beni durevoli di cui aveva temporaneamente rinviato l’acquisto.
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