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GIOIELLIERI – A CHE PUNTO SIAMO E A QUALE FUTURO CI PREPARIAMO – BENTORNATI APPUNTAMENTI “DAL VIVO”

Roma, 09 giugno 2021 – Riprendiamo! Con gradualità, con grande e doverosa cautela. La comunicazione diretta, “faccia a faccia”, è stata inevitabilmente sostituita da quella mediata dal computer, che ci ha comunque consentito di mantenere i contatti, ma che certo non può continuare ad essere la consuetudine. L’emergenza sarà stata utile per apprendere nuovi modi per relazionarci e fino a che punto ne trarremo beneficio? In che misura cambieranno il nostro lavoro, le nostre strategie, la nostra vita professionale? Dal disordine può realmente nascere un nuovo ordine?
Il miglioramento delle aspettative del clima economico, legato anche alla generalizzata riduzione dei contagi, stando alle prospettive per l’economia italiana nel biennio 2021-2022 presentate dall’ISTAT lo scorso 4 giugno dovrebbe generare una crescita sostenuta del PIL, rispettivamente del +4.6% e del 4.4%, incorporando gli effetti della progressiva introduzione degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I rischi associati allo scenario previsto dall’ISTAT sono ad ogni modo legati all’effettiva capacità di realizzazione delle misure programmate e all’evoluzione dell’emergenza sanitaria.
L’indagine condotta su un campione rappresentativo di gioiellieri italiani ci ha aiutato a comprendere meglio le prospettive in vista di una progressiva ripresa della normalità nella vita e nella professione, anche con il ritorno alle fiere in presenza con il primo fra i più importanti appuntamenti per il mondo orafo internazionale, quello di Vicenza, annunciato dal 10 al 14 settembre prossimo.
L’84,5% degli operatori che hanno risposto al questionario diffuso via web appartiene alla categoria dei dettaglianti, il 15,2% a quella degli artigiani, il 6,8% è composto da grossisti, il 6,2% da fabbricanti e l’1,7% da agenti di commercio.
Costituite per oltre tre quarti come ditte individuali, Snc, Srl, nella stragrande maggioranza (75,5%) le aziende rispecchiano quella che è la caratteristica dimensionale del settore per quanto riguarda il numero di addetti, che vanno da 1 a 3. Si passa da 4 a 8 nel 20,8% dei casi.
Il riscontro è stato soddisfacente da ogni parte d’Italia con una predominanza dell’area Nord e di attività ubicate in zone centrali.
Per quanto riguarda il giudizio sull’andamento delle vendite a seguito dell’avanzamento della campagna vaccinale, la maggioranza si è espressa in termini positivi: sufficiente per il 40,3% e buono per il 30,1%. Un insufficiente per il 25,1% e una prevedibile ridotta percentuale di voto ottimo (4,5%).
Circa il 50% dichiara di avere effettuato vendite esclusivamente fisiche mentre per il 45% circa anche i canali digitali hanno contribuito all’attività in negozio. Ancora ridotta la percentuale di chi è ancora solo in fase organizzativa nell’approccio al digitale, ma è confortante la positività nella visione di quanto ci attende. Se la difficile situazione che si è affrontata e che si sta ancora affrontando rende incerte le prospettive dichiarate nel 39,2% dei casi, il 55,2% ha un atteggiamento positivo. Negativo il futuro nella visione del 5,6% degli operatori. Il via libera alle cerimonie religiose, se pure con le indispensabili misure di cautela e di sicurezza, nella maggioranza dei casi (93,5%) viene ritenuto importante per vivacizzare le vendite.
L’appuntamento di VicenzaOro del prossimo settembre è atteso da molti non solo come occasione per rinnovare o ampliare l’assortimento di prodotto (33,2%), ma al tempo stesso per riprendere i rapporti diretti (41,7%) con fornitori, clienti, colleghi in un contatto diretto ritenuto indispensabile per “sentire il polso” del mercato e confrontarsi professionalmente nell’ottica di uno scambio di esperienze e di idee.
Per chi ha dichiarato la decisione di non partecipare la motivazione è la mancanza della necessità di riassortimento (16,9%) e la cautela per la situazione sanitaria non del tutto stabilizzata (9%).

PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL SONDAGGIO

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