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n. 179/2022 |APPUNTI DEL GIORNO|

Prezzo dell’oro stabile questa mattina sui mercati delle materie prime: il metallo prezioso con consegna a dicembre passa di mano a 1.652,81 dollari l’oncia pari a 53,71 euro al g.

Lo scenario economico italiano – Ancora una volta la realtà dell’economia italiana smentisce le previsioni e sorprende con una crescita del Pil dello 0,5% nel terzo trimestre. Il dato, reso noto lunedì scorso dall’Istat, ha sorpreso davvero: non solo per la settima volta consecutiva il Pil è cresciuto rispetto ai tre mesi precedenti, ma la percentuale di aumento è risultata più alta di quella dei principali Paesi europei. Naturalmente, sull’economia italiana continuano ad addensarsi i nuvoloni della crisi energetica. Tuttavia, il discreto risultato registrato da luglio a settembre è una buona notizia anche per il Governo, che proprio con il caro-bollette dovrà iniziare a misurarsi già dai prossimi giorni. Venerdì 4 novembre il Consiglio dei ministri prevede l’approvazione del quadro programmatico della NADEF (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) e poi la predisposizione della Relazione al Parlamento, necessaria per sbloccare la dote lasciata dal precedente Esecutivo. Se, infatti, il rallentamento dell’economia si materializzerà un poco più tardi – e soprattutto se risulterà meno marcato – allora il bilancio dello Stato se ne avvantaggerà in termini di maggiori entrate. Quindi l’Esecutivo avrà maggiore respiro in vista delle misure per famiglie e imprese (incluse quelle che finiranno nella legge di Bilancio). La sfida ora è cercare di evitare che nel 2023 l’Italia torni fanalino di coda, una possibilità che emerge, ad esempio, dalle recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale. Insieme alla Germania siamo l’economia più dipendente dal gas e, dunque, quella più esposta ad un eventuale inasprimento della crisi.

Confcommercio ribadisce l’urgenza sul tema energia – Lo spread del costo dell’energia preoccupa Confcommercio, secondo cui le imprese italiane pagano il conto della luce più caro d’Europa. A parità di consumi e potenza impegnata, alberghi, bar, ristoranti e negozi alimentari versano in Italia il 70% in più rispetto ai loro omologhi francesi e il 27% in più rispetto alle imprese spagnole. A fare luce sul gap è stata un’analisi comparativa realizzata da Confcommercio-Nomisma. Tra le cause del divario ci sono la mancata diversificazione di fonti di energia e di fornitori. Meno severo lo spread del costo dell’elettricità per i negozi non alimentari che in Italia pagano 1’11% in più rispetto a quelli spagnoli e il 16% in più rispetto a quelli francesi. “Anche se i prezzi del gas stanno diminuendo il caro energia resta l’emergenza più urgente da affrontare. Chiediamo al governo un confronto costruttivo con le forze sociali per avviare un piano strutturale in raccordo con l’Europa. E – come per la pandemia — sono necessari sostegni immediati per le imprese più colpite dalla crisi energetica.” Così il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli commenta l’analisi sui prezzi dell’elettricità per le imprese del terziario diffusa ieri dalla Confederazione.
Un irruente critico d’arte sarà d’aiuto alla cultura orafa? – Il governo Meloni si completa con 8 viceministri e 31 sottosegretari – a cui si aggiunge il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, già nominato a fine ottobre – che giureranno stamane. Tra i sottosegretari, alla Cultura il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che aveva già ricoperto lo stesso incarico tra il 2001 e il 2002. Ne parliamo per il suo legame con il gioiello e potrebbe essere di interesse per il settore, nell’attuale momento storico di valorizzazione della cultura del gioiello, un confronto per dare maggiore spinta a progetti in essere o semplicemente sul tavolo. Infatti, nel non lontano giugno 2015 visitammo a Valenza la mostra Valenza e l’arte del gioiello. Damiani e la tradizione orafa. Gioielli d’artista, allestita presso il Museo del Gioiello nella prestigiosa sede di Villa Scalcabarozzi, già sede dell’Associazione Orafa Valenzana, organizzata a due mani dal critico d’arte. Si trattò di una ricca esposizione che, al contrario di quanto siamo abituati, fu divisa in tre parti: 1) storia dell’oreficeria, con la ricostruzione di un laboratorio orafo dei primi del Novecento e alcune delle migliori creazioni degli artigiani valenzani; 2) selezione degli splendidi gioielli della Maison Damiani accompagnati da alcune rare immagini per raccontare i 90 anni dell’azienda valenzana; 3) raccolta di oltre 50 gioielli realizzati da artisti moderni e contemporanei, alcuni dei quali mai esposti, selezionati dal critico. Fu un successo di pubblico e fu occasione per un ritorno mediatico non indifferente. Oggi un’opportunità da sfruttare per valorizzare altri distretti produttivi.

Il “tempo moderno” in scena a VicenzaOro – Dal 20 al 24 gennaio la manifestazione orafa vicentina inaugura di fatto il calendario mondiale 2023 degli eventi B2B del settore orafo gioielliero. In concomitanza si terrà T.Gold, il salone internazionale delle tecnologie e dei macchinari per l’oreficeria, principale vetrina di innovazione per il comparto. Tra le novità da scoprire, la nuova community TIME, dedicata all’orologeria contemporanea, che amplia l’offerta merceologica della manifestazione vicentina. Federpreziosi vi dà appuntamento per un nuovo Retail Talk lunedì 23 gennaio dalle 11.30. Tra gli ospiti Pierluigi Ascani di Format Research.

Chi si aggiudicherà i magnifici sette? – Sette diamanti eccezionali, tra cui il diamante rosa “Lulo Rose” da 170 carati, il più grande estratto in Angola negli ultimi 300 anni, saranno venduti attraverso un’asta internazionale gestita dalla società statale angolana per il commercio di diamanti, Sodiam il 15 novembre nella capitale dell’Angola, Luanda.

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